Mammiferi pinnipedi

 

Foca Leopardo (Hydrurga leptonyx)

Le foche leopardo sono piuttosto grandi e vigorose e raggiungono i 4 m di lunghezza e i 500 kg di peso. Solitamente le femmine sono più grandi dei maschi. Hanno il dorso e il capo grigio scuro, e il ventre molto più chiaro. Nel petto sono presenti delle macchie, che ricordano un leopardo, da cui deriva il nome di questa specie.

Hanno un corpo slanciato e sono abilissimi e veloci nuotatori. La testa e le fauci sono forti e ben sviluppate così come il collo, che conferisce alla foca leopardo un aspetto simile a quello di un rettile. Anche la loro dentatura è particolare: infatti, come molti altri carnivori, possiede denti frontali piuttosto affilati, mentre i molari si chiudono in modo tale da consentire di filtrare il krill dall’acqua.

Le foche leopardo sono temibili predatrici: oltre al krill, la loro dieta comprende anche pesci, foche e pinguini che cacciano come vere predatrici.

Durante l’estate australe (da novembre a gennaio), le foche leopardo si riproducono sulle frange esterne del pack antartico. Entrambi i sessi vocalizzano moltissimo durante questo periodo per “chiamate locali” a breve distanza e “chiamate di trasmissione” a lunga distanza.  Poiché le foche leopardo sono poco frequenti su tutto il pack, trovare un compagno durante la breve stagione riproduttiva può essere difficile.  Pertanto, si ipotizza che la comunicazione acustica giochi un ruolo importante nel localizzare e identificare un compagno.

Le femmine di foca leopardo producono chiamate di trasmissione durante la stagione riproduttiva, ma solo per un breve periodo.  Al contrario, i maschi di foca leopardo diventano molto vocali prima e durante la stagione riproduttiva, e producono vocalizzazioni subacquee altamente stereotipate per lunghi periodi ogni giorno. Le loro chiamate includono chiamate tonali a bassa frequenza, impulsi ad alta frequenza a banda stretta e larga, e chiamate modulate in frequenza che vanno da 50 Hz a 8 kHz.  Il repertorio vocale dei maschi di foca leopardo ha differenze individuali e legate all’età – le foche condividono suoni comuni ma li combinano in sequenze distinte individualmente.  C’è anche una variazione geografica nei tipi di vocalizzazione maschile.

Le foche leopardo producono anche vocalizzazioni in associazione con le interazioni agonistiche.  Le foche leopardo in cattività sono state trovate a produrre ringhi subacquei e suoni di esplosione in associazione con comportamenti aggressivi come l’affondo (con la bocca aperta, i denti esposti) e il nuoto parallelo.

 

Foca di Weddell (Leptonychotes weddellii)

Le foche di Weddell si trovano solo nella regione antartica. Queste foche possono immergersi fino a 73 minuti e raggiungere una profondità di 600 m, anche se per lo più si immergono a 300-400 m.

Gli adulti sono lunghi circa 3m e possono pesare fino a 400-600 kg. Hanno corpi molto grandi e teste minuscole.

Le foche Weddell mangiano pesci, crostacei e cefalopodi, anche se sono state osservate mangiare anche pinguini della specie “chinstrap”. Sono molto creative nell’estrarre i pesci dai crepacci di ghiaccio. Se un pesce si nasconde in un crepaccio, la foca soffia bolle d’aria nell’acqua per stanare il pesce ed inseguirlo in acqua aperta.

Le foche Weddell fanno molti tipi diversi di vocalizzazioni subacquee che vengono utilizzate nelle interazioni sociali per definire il proprio territorio e/o in funzione aggressiva. Le foche Weddell producono trilli, fischi, ronzii a bassa frequenza e cinguettii. La gamma di frequenza delle vocalizzazioni è 80 Hz – 24 kHz (la gamma di ascolto umano è 20-20KHz).

 

Foca Barbata (Erignathus barbatus)

Le foche barbute sono foche d’acqua fredda che vivono nelle regioni circumpolari dell’emisfero nord. Queste foche sono chiamate così per i loro lunghi e numerosi baffi. Le foche barbute possono anche essere identificate dalle loro pinne anteriori di forma quadrata (il nome norvegese della foca barbata è infatti proprio  “pinna quadrata”).

Gli adulti sono lunghi 2-2.5 m e pesano in media 200-250 kg. Le femmine sono spesso più grandi dei maschi. Queste foche tendono ad essere solitarie in natura, ma possono anche essere viste in piccoli gruppi sul ghiaccio. La loro dieta consiste principalmente di granchi, gamberi e vongole, ma possono anche prendere pesci, in particolare merluzzi artici. Orsi polari, trichechi e orche sono i predatori naturali delle foche barbate.

Producono suoni che vanno da 0,02 – 11 kHz di frequenza (lo spettro udibile dell’uomo è 20-22KHz). Queste vocalizzazioni complesse consistono in lunghi trilli a spirale, chiamate più brevi, grugniti piatti e tonali, e brevi gemiti a bassa frequenza, che mostrano una chiara variazione geografica. Mentre cantano, le foche barbate si immergono lentamente in una spirale, rilasciando bolle e infine emergendo al centro del cerchio che hanno fatto. Le foche barbate si riproducono in acqua, e le lunghe canzoni dei maschi sono pensate per pubblicizzare la loro condizione riproduttiva alle femmine vicine. È probabile che la durata del trillo indichi la “qualità” del maschio, con trilli più lunghi che implicano una maggiore prestanza e successo riproduttivo. Le vocalizzazioni si sentono solo durante la stagione riproduttiva che dura circa 90 giorni, da circa fine marzo a metà luglio.